Cambia il reddito di cittadinanza, diventa Mia (Misura per l’inclusione attiva). Due le categorie: occupabili e poveri

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AgenPress – Il Reddito di cittadinanza cambia e si sdoppia: il sussidio contro la povertà, secondo le anticipazioni riportate dal Corriere della Sera sul provvedimento allo studio del ministero del Lavoro, dovrebbe essere diverso a seconda della situazione familiare sia per importo che per durata. Le famiglie senza persone occupabili dovrebbero prendere un importo più alto ed averlo più a lungo mentre le famiglie con persone occupabili dovrebbero avere al massimo 375 euro al mese (contro i 500 attuali) ed al massimo per un anno contro i 18 mesi delle famiglie povere senza occupabili. La nuova misura dovrebbe chiamarsi Mia (Misura per l’inclusione attiva) e partire da agosto. Una stretta dovrebbe arrivare anche sul tetto Isee per avere diritto al sussidio che dovrebbe scendere a 7.200 euro dai 9.360 attuali.

I potenziali beneficiari, scrive il Corriere della Sera, in linea con quanto deciso con la manovra, verranno divisi in due platee: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Le prime sono quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Le seconde quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. In sostanza, gli occupabili (stimati in 300 mila nuclei monofamiliari più 100 mila nuclei con più membri), che beneficiano dell’attuale Reddito al massimo per 7 mesi nel 2023 e comunque non oltre il 31 dicembre, scaduta la prestazione il richiedente potrà la domanda per la Mia: che però, per loro, sarà meno generosa e avrà una durata inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza e anche alla Mia di cui beneficeranno le famiglie senza persone occupabili.

Secondo le anticipazioni del Corriere ci sarà comunque una stretta sul sussidio anche per le famiglie senza persone occupabili. Per queste potrebbe arrivare la riduzione del contributo per l’affitto, oggi fissato al massimo a 280 euro al mese, ma anche la riduzione della durata dell’assegno dopo la prima richiesta.

Al momento il Reddito di cittadinanza si può chiedere senza limiti solo aspettando un mese tra una domanda e l’altra (la durata per ogni domanda se non cambiano le condizioni della famiglia è di 18 mesi) mentre la nuova misura potrebbe prevedere la riduzione della durata per la seconda domanda a un anno. Per le famiglie con persone occupabili la durata dovrebbe scendere a un anno per la prima domanda e a sei mesi per la seconda. Se poi si vorrà fare una terza domanda si dovrà aspettare un anno e mezzo. Il nuovo sistema dovrebbe essere pensato per spingere le persone quanto più possibile a cercarsi un lavoro estendendo la possibilità di mantenere l’assegno a fronte di retribuzioni fino a 3mila euro l’anno a tutti i tipi di lavoro dipendente.

La nuova misura dovrebbe rivedere anche il requisito sugli anni di residenza in Italia necessari per ottenere il sussidio portandoli da 10 a 5 rispondendo così alle richieste dell’Unione europea e dovrebbe modificare la scala di equivalenza che ha prodotto disparità a favore dei nuclei con un solo componente e a scapito delle famiglie numerose (il primo componente ora vale uno a fronte dello 0,2 dei minori).

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