AgenPress – “L’invasione russa dell’Ucraina, in violazione della Carta Onu e del diritto internazionale, ha scatenato un epicentro di orrore. Al di là dell’Ucraina, la guerra ha gravi implicazioni per tutti. Le minacce nucleari ci mettono a rischio, ignorare i trattati e le convenzioni globali ci rende meno sicuri, l’avvelenamento della diplomazia globale ostacola il progresso su tutti i fronti. Non dobbiamo smettere di lavorare per la pace, una pace giusta in linea con la Carta Onu e il diritto internazionale”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Guterres ha poi ribadito in riferimento all’accordo sul grano che “il mondo ha un disperato bisogno del cibo ucraino e di quello russo e dei fertilizzanti per stabilizzare i mercati e garantire la sicurezza alimentare. Non rinuncerò ai miei sforzi per realizzarlo”.
“Il mondo è cambiato, le nostre istituzioni no. È giunto il momento di rinnovare le istituzioni multilaterali basate sulle realtà economiche e politiche del 21mo secolo, ancorate ai principi della Carta Onu e al diritto internazionale. Ciò significa riformare il Consiglio di Sicurezza, ridisegnare l’architettura finanziaria internazionale”.
“L’alternativa alla riforma non è lo status quo – ha aggiunto – è un’ulteriore frammentazione. È riforma o rottura”.
Guterres ha poi sottolineato che “non possiamo affrontare efficacemente i problemi se le istituzioni non riflettono il mondo così com’è. Invece di risolvere i problemi, rischiano di diventare parte del problema”. “E, in effetti, le divisioni si stanno approfondendo, divisione tra potenze economiche e militari, tra Nord e Sud, Est e Ovest”, ha continuato, sottolineando che “ci stiamo avvicinando sempre più a una Grande Frattura nei sistemi economici e finanziari e nelle relazioni commerciali, una frattura che minaccia un’unica Internet aperta, con strategie divergenti su tecnologia e intelligenza artificiale, e quadri di sicurezza potenzialmente in conflitto”. Il segretario generale ha detto poi: “Non ho illusioni. Le riforme sono una questione di potere. So che ci sono molti interessi e programmi contrastanti”.
La crisi climatica è uno dei temi chiave all’ordine del giorno dell’incontro di quest’anno, dopo un’altra estate di temperature da record e disastri ambientali mortali.
In precedenza, il segretario generale António Guterres aveva invitato i governi, le imprese, le città, le istituzioni finanziarie e i singoli individui a fare di più per affrontarlo.
Vuole che gli stati membri lavorino di più per ridurre le emissioni di carbonio e mettano insieme un pacchetto finanziario globale per i paesi più colpiti dal cambiamento climatico.
Eventuali grandi impegni o cambiamenti saranno probabilmente portati avanti alla COP 28 – il vertice delle Nazioni Unite sul clima – negli Emirati Arabi Uniti entro la fine dell’anno.
Finora abbiamo sentito i suoi sentimenti echeggiare da diversi leader, tra cui il presidente colombiano Gustavo Petro, che ha affermato che l’agonia dell’industria dei combustibili fossili sarà dura, ma necessaria.